Max, nuotare per respirare

Ore 6.10 del mattino. Il mio eroe delle acque sta ancora dormendo. Da lui ora è solo mezzanotte.

Da piccola con le favole e storie di personaggi ormai noti, ti convinci che i supereroi debbano per forza avere un mantello, poteri assurdi e sempre la fortuna che alla fine tutto andrà loro per il verso giusto. Per il semplice fatto che loro sono i buoni e che, per l’appunto, sono gli eroi.

Non so voi, ma al momento il mio superpotere è quello di trattenermi dal mandare a fanculo tutti. E non mi funziona nemmeno sempre. Quando penso alla definizione letterale di eroe, dopo quella dell’ “essere semidivino”, leggo: persona che per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione s’impone all’ammirazione di tutti.

A differenza di personaggi coi mantelli, il mio eroe con eccezional virtù di coraggio, indossa un costume da bagno, una muta e una boa.

Massimiliano (da qui in poi Max, dato che Massimiliano è un nome lungherrimo) non nasce in acqua come Ariel, ma nella sua vita dopo anni passati oltre il quintale di peso a non fare nulla, senza vita sociale e con fidanzate sbagliate, scatta qualcosa. Forse, come mi ha scritto un giorno, la morte del fratello nel 2010 a causa di ha un cancro, ha instillato in lui quella goccia diventata negli anni fiume, poi lago e oggi oceano.

Tra poche ore nuoterà alla Mackinac Bridge Swim, a New York, per circa 8 km, dedicando l’impresa al suo vecchio allenatore Pedro, scomparso qualche settimana fa, che diceva sempre:

Persone, terra e continenti sono separati dagli oceani e i nuotatori sono gli unici che possono unire continenti, terra e persone”

Max ha nuotato nella piscina Moriggia a Gallarate, nella Darsena a Milano, nei laghi d’Orta, di Monate, di Mergozzo, nei mari d’Italia, nel Bosforo, ad Alcatraz, ovunque. Ci tengo a sottolineare, a sue spese. Perché, qui mi infervoro, ma son onda contro scogli, molto spesso gli eroi moderni di massa, son sostenuti da sponsor solo se creano guadagni. Pazienza se in me e in altre persone creano esempi di vita e di modello di comportamento. Viviamo in un’epoca dove sono i soldi a fare da padrone, come se la gente pensasse possano salvare meglio da una morte certa. Spoiler: no, morirete lo stesso.

E Max Mica nuota solo d’estate. Si è mai sentito che un eroe sia tale solo part-time o che faccia lo stagionale come un animatore nei villaggi turistici? Sto pazzoide si fa pure i cimenti d’inverno. Per i non addetti, i cimenti sono delle simpatiche nuotate in pieno inverno a temperature che bloccano il respiro. E lui si tuffa, in tenuta natalizia, senza timore, perché l’acqua è il suo ambiente, come per un falco il cielo.

Ed è un eroe, perché come tutti i veri eroi, è un ragazzo umile, che al “zitto e nuota” di Dori, deve per necessità lavorare come la maggior parte di noi. Non si paga la spesa e un mutuo con le passioni, no. Altrimenti io lo pagherei a frasi e metafore. Ma in banca non credo accetterebbero degli ossimori al posto dei bonifici. Devo provare a chiedere. Incastra la sua vita in un tetris di allenamenti, lavoro, imprese sentendo che quello che sta facendo è la giusta cosa da fare. Questo fanno i miei eroi. Vivono in un tetris cercando di fare combaciare tutti i pezzi sul fondo, in modo da levarsi dal cazzo gli impicci. I boomer che leggeranno il pezzo afferreranno al volo il concetto del Tetris, quelli della generazione Z, nel caso, chiedessero agli amici vintage.

Danno sereno oggi a Mackinac Island e spero che il vento sia a tuo favore, Max.

Ma mica solo oggi, da qui per ogni bracciata a venire.

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