Sul fatto che lo sport sia importante non ci nevica. Non ci piove. In tempi di lockdown, pandemia, stregacomandacolor o in qualsiasi modo la vogliate dire, se prima di sto marasma il vostro sport era, ad esempio, il nuoto…siete fottuti. A meno che siate amici di Cristiano Ronaldo, viviate nel suo stesso comune e vi rechiate da lui con la scusa del portargli la pizza a domicilio e come mancia chiediate qualche vasca nella sua piscina al coperto. Se capitasse in estate, in quella in giardino. Chi non ha un paio di piscine da condividere.

Non a caso, intorno a metà ottobre è uscito pure un articolo sul campione in isolamento che da bordo piscina (allego foto) dichiarava “Fai sempre ciò che puoi fare”. Egraziealcazzo Cristià, io posso fare i letti, lavatrici, cambiare pannolini, addirittura smontare il sifone quando si intasa.
Non ho mai avuto un metabolismo simpatico di quelli che ti scofani il mondo e non metti su un etto, diciamo che il mio metabolismo scatta su OFF al solo guardare una piadina. C’è chi ha il grillo parlante che lo trattiene dal fare cavolate, io ho una Marisa Laurito che mi sussurra “non vorrai mica non fare la scarpetta con quel sugo avanzato della pasta”? Chiaro che una struttura corporea a pera non aiuta. Kaiser. Nè tantomeno a mela. Fuji. Nel senso di “fuggi” detto sottovoce.
Da qui ho dovuto,dovuto,dovuto trovare un’alternativa alle piscine chiuse. No, non è la cyclette, quella è un’ottima portaborse; e poi se ci provo a salire ho la primogenita che mi si attacca al polpaccio come un cane in fase di monta sessuale. Ho deciso di imparare a correre. Nei miei trascorsi come esperienze di corsa ho vaghi ricordi del test di Cooper alle superiori, dove dopo 12 minuti la mia colorazione facciale passava da verde padano a rosso svizzera e dove ansimavo talmente forte che un paio di primini mi avevano scambiato per Roberto Da Crema. Era inverno e non ero ancora andata dall’estetista. Ma se Cristiano dice Faisempreciòchepuoifare, io posso correre. Bene, quando l’ho deciso il giorno dopo son venuti giù millemila cm di neve, l’ordine di abbigliamento sportivo è smarrito e il sifone si è intasato. Ma non mi arrendo, no.
E non bastasse il destino che fa il simpatico umorista, invidio chi trova nel proprio compagno di vita incoraggiamento e ottimismo. Quando ho detto al mio “ho deciso di imparare a correre”, sapete cosa mi ha risposto?
TU CORRERAI QUANDO GLI ASINI VOLERANNO
Profetico: Nostronzamus proprio.
“Certo caro, perchè se parlassero, vista la mia esperienza a conviverci, correrei già come un ghepardo”
Non appena si scioglie sta neve e non appena mi arrivano un paio di pantaloni lunghi (quelli che ho sono di cotone talmente leggero che mi si ghiacciano i bulbi piliferi), gli mollo la prole e vado. Con tanto di Garmin amico GPS, così se mi perdo o stramazzo fucsia, mando le coordinate per il recupero. Nel frattempo memorizzo già sul cell come chiamata rapida la mia amica Giovanna osteopata, così per sentirmi sicura.
Devo uscire dalla comfort zone, insomma.
Già uscire (da sola) sarebbe un gran traguardo.
Mentre io trattengo i porci nei confronti del mio coinquilino, voi credete in me..Se sentite ragliare, guardate in alto!