Sei morto ad aprile.
Ricordo l’anno -2014- e all’incirca il periodo, ma coi numeri sono una chiavica, quindi ti basti che era intorno a Pasqua, e considerando che Pasqua cambia ogni anno, non é un grandissimo aiuto. Il 22? Fa lo stesso.
Quando sento il tuo nome, la prima immagine che appare nella mia mente é quella che era la mia PS (PersonaSorriso) accasciarsi sulla scrivania con la testa sulle braccia, i singhiozzi che muovono la sua schiena e le lacrime che piovono sul pavimento. Io che tento di abbracciarlo, goffa, a noi che con il contatto fisico abbiamo sempre avuto problemi.
Ti ho conosciuto attraverso quei suoi occhi profondi, quasi buchi neri per risucchiare il mondo, quegli occhi che sbarluccicavano al pronunciare il tuo nome, colmi di un amore malcelato e solo oggi realizzato. Ti ho conosciuto dalle sue parole per te, affidate ad una mail per me della quale mi scrisse
“Di questa mail non ne voglio assolutamente parlare perchè mi viene parecchio difficile…quindi quando ci vediamo non ne discutiamo”
Ma tu non mi hai mai conosciuto, chiaro che gliene ho parlato, anzi gli ho pure scritto a riguardo. Chissà se ti ha mai parlato di me nelle sue notti insonni. L’ho sempre rimproverato di non avere nemmeno una foto con te, lui che le foto le odia. Quindi ci ho pensato io, che le foto le adoro. E ti ho conosciuto anche così, curiosando su Facebook per trovare le foto in cui eravate insieme. Per farne un regalo per lui, di voi. Io adoro le foto perchè sono momenti che non tornano più e per questo, a volte, valgono doppio. Per questo strapparle mi strappa un po’ dentro.
Sei morto in un incidente stradale, in moto. Non per colpa tua. Qualcuno ha svoltato dove e quando non poteva e tu sei caduto. E lui é crollato.
“L’unico con cui parlare era superfluo perchè uno sguardo o un atteggiamento era abbastanza per capire tutto”
Ho provato nei mesi e anni seguenti a farlo tornare a ridere bene, quel ridere che gli fa sbucare la fossetta sulla guancia destra, ma non so se ci sia mai riuscita per davvero. E ti dirò la verità, tanto tu da lassù ne sorriderai, a volte sono stata gelosa del vostro rapporto, gelosa perchè sentivo l’affetto per te trasparire da ogni suo muscolo quando si parlava di te, mentre con me é sempre stato come un muro di gomma. O scivolava o rimbalzava.
“Se oggi sono quello che sono e ho fatto quello che ho fatto, ma soprattutto la persona che sono in parte lo devo a lui perchè non ha mollato un attimo e mi ha tirato dietro”
Immagino da lassù funzioni come un megaschermo in alta risoluzione con qualche nuvola di interferenza nel guardare i film che accadono qui sulla Terra: vedrai che le cose sono un po’ cambiate, che la mia fiducia nei suoi confronti é un po’ andata a puttane per le troppe bugie (e omissioni come dice lui) che mi ha detto. Ho paura di avere di fronte agli occhi una PersonaSorriso diversa da quella che ho avuto nel cuore in questi anni. E quando occhi e cuore non sono d’accordo, io vacillo e non so non soffrire. Perché vivo di pancia e forse é per quello che non é mai stata piatta per poterci mettere un piercing; per il semplice fatto che vivo sempre tutto troppo.
Non ti ho mai conosciuto, ma ogni anno quando aprile si avvicina io penso al cuoricino blu nei messaggi whatsapp, il cuoricino che era per la mia PersonaSorriso un segnale in codice. Io glielo mandavo e lui leggeva “ti voglio bene”. E bastava questo. Senza tutte quelle parole che riempiono la memoria, ma meno il cuore. Stavolta però non glielo manderò, perché spero gli arrivino queste parole e spero sia lui un giorno a mandarmelo. Mica perchè sia una fan dei cuoricini (San Valentino penso sia il santo più sfigato), ma perché era il Nostro messaggio in codice. Lui me lo mandava e io leggevo “andrà tutto bene”. E anche oggi vorrei sapere che un giorno sarà davvero così.
“Credo anche di non avergli mai detto spontaneamente “ti voglio bene” se non sotto tortura da parte sua e questo mi mangia l’anima dentro e mi tormenta ogni giorno perchè nonostante la mia corazza forse avrei dovuto dirgli che la persona che ho amato di più in tutta la mia vita è stato lui ma purtroppo non l’ho mai fatto.”
Tu lo sapevi anche senza che te lo dicesse, vero? Ma magari tu sei un po’ come noi persone cocciute e un po’sensibili che abbiamo sempre bisogno di conferme. Ti capisco benissimo. Non dirlo a me che come corazza ho carta velina. Buffo come io ricordi il mese di partenza di qualcuno con cui non ho nemmeno parlato. Credo sia perché quando l’ho visto crollare su quella scrivania, mi si è spezzato qualcosa dentro. Avrei voluto prendere io parte di quella sofferenza per rendergli tutto più leggero. Sai, ho sempre pensato non sia stato un caso il fatto che io ero in quell’ufficio quando lui ha saputo di te. Io che vedo segnali ovunque ho creduto fosse accaduto in quel momento perchè io avrei dovuto fare qualcosa. Alleviargli le salite, offrendogli pianure.
Ti devo salutare William, che devo far colazione -qui sulla Terra si deve mangiare, amare non basta. Prima o poi ci conosceremo davvero. Magari più POI che prima, si fa per ridere.
“…E no, non troverai più un amico così. Perchè x il tuo cuore non può esserci nessun altro. Non chiuderti a riccio cinghiuz, non allontanare tutti, ci sono persone che ti vogliono bene davvero perchè si ritengono fortunate ad averti incontrato sul loro piano di questa esistenza. .dai loro una possibilità, ma più che altro dalla a te stesso. Si, il 22 arriverà anche Quest’anno e negli anni a venire..e ti sembrerà che il mondo vada avanti come nulla sia successo. .non è così e lo sai tu, lo so io e non lo dimenticherai. Mai.
Tecnicamente non ho infranto il tuo non voler discuterne, ma anche se l avessi fatto non mi scuso. .perchè io x te sarò sempre qui x una mail, per uno squillo o per una faccina da cinghiale. (26.02.2015)”