Questamor e non sa d’ afare

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Shakespeare, romanticone e poeta d’altri tempi sicuramente avrebbe potuto aver la scusante degli apostrofi come sbavature d’inchiostro scivolate via dalla penna d’oca. Preso dall’impeto delle sue tragedie e dagli amori ardenti la lunga piuma scrivente non riusciva a stare dietro al fiume di sentimenti e poteva capitare lasciasse per strada gocce scure di sentimento.

Tu non puoi ritenerti poeta solo perchè hai scritto “w la figa” sulla pensilina della fermata del pullman. E se non vivi nel Neolitico e ti trovi a dover scrivere qualcosa al di fuori della lista della spesa che poi leggerai solo tu, per piacere, ripassa gli apostrofi.

E i congiuntivi.

E le H.

E le I.

E le Z.

Potessi far tacere e legar le mani ad alcuni, io lo farei. Senza pentimento alcuno. Ma mica per pratiche alla 50 sfumature di grigio, ma per evitare 50 orrori di nero.

Carissime mie simili, vi suggerisco di pensarci molto bene prima di sperare di ricevere una lettera d’amore da parte del vostro fantomatico principe, perchè potreste cambiare idea per sempre. Perchè le misure contano, ma anche gli apostrofi non scherzano.

E sono proprio gli apostrofi ad occupare la posizione numero 3 delle oscenità da messaggio. L’apostrofo si studia alle elementari, in quanto elemento elementare. Quando ti ritrovi alle superiori a commettere tale obbrobrio non puoi pensare di evitare l’ira composta e attonita della prof.ssa Labinda che al vedere “un’altro esperimento” si aggrappa ai braccioli della sedia per trattenersi dal metterti le mani in faccia scuotendo la testa per impedire ai neuroni di allinearsi per l’invio ordine alla bocca di sputarti addosso; si sistema il foulard per evitare di stringerlo intorno al tuo collo e con una pacatezza assassina da Hannibal Lecter esordisce “Se proprio non ce la fai ad impararlo, Caro, ricordati che la femmina vuole sempre qualcosa in mezzo”. E se manco con questa perla te lo ricordi, io ti posso consigliare solo 7 anni in Tibet, non il film, ma un viaggio sola andata. E se dopo 7 anni non sei ancora stato sbranato da un mastino tibetano..l’opzione successiva che ti invito ad intraprendere è “Cent’anni di solitudine”.

Al secondo posto troviamo le valanghe di I che piovono come zucchero a velo su una giiigantesca torta margheriiita. Al leggere -ogniuno- chiunque con un minimo di sensibilità stringe i denti, strizza gli occhi e prova un brivido lungo la schiena. Sarà mica un caso se Ingegniere lo abbreviano, no? Fastidioso come la forchetta sul piatto. Ti distrugge psicologicamente come il brufolo della notte che ti compare in mezzo alla fronte come un chakra il giorno del tuo appuntamento con uno dei papabili uomini della tua vita. Perché quando hai 30 anni e sei disperata, sono tutti papabili.

In cima alla vetta loro: quei simboli misteriosi formati da due asticelle verticali e una orizzontale. Dei dolmen assestati al centro. A volte cosiddette mute, ma purtroppo mai invisibili nei testi dei messaggi. A scuola ti insegnano che l’H la usi solo quando vuol dire “avere”…bene, ora dimmi come puoi scrivere l’ HANNO SCORSO SONO ANDATO HA ROMA. Questo non è analfabetismo di ritorno, perchè da wikipedia..

l’analfabetismo di ritorno è quel fenomeno attraverso il quale un individuo che abbia assimilato nel normale percorso scolastico di alfabetizzazione le conoscenze necessarie alla scrittura e alla lettura, perde nel tempo quelle stesse competenze a causa del mancato esercizio di quanto imparato.. Tu nel tuo normale percorso scolastico devi aver deviato strada. Probabilmente stavano facendo dei lavori al manto stradale e hai creduto di andare a scuola per anni..e invece ti ritrovavi nel bosco a farti lapidare di pigne dagli scoiattoli.

“TI O CHIESTO L’AMICIZIA SU FACEBOOK.” Ecco, già che hai privato questa frase dell’H, priva la mia esistenza della tua e defenestrati dal quarto piano. Brrr. Brividi proprio.

La specie maschile solitamente si orienta su risposte molto più corte di una consecutio temporum nei messaggi di testo, pertanto ho evitato di approfondire qui il discorso CONGIUNTIVI.. ma li ho utilizzati come prova schiacciante durante gli svariati incontri della mia giovinezza. Con ottimi risultati.

Vi posso assicurare che è il miglior metodo contraccettivo che io abbia mai utilizzato. Senza controindicazioni tra l’altro: non crea ritenzione idrica, non rischiate di dimenticarvelo e in più vi fa allontanare spontaneamente dalla possibilità di fare cazzate.

Perchè vi passerà qualsiasi voglia, pure quella di mandargli un messaggio.

Se ha il pizzetto e non la criniera e se canta sopra una panca, mi spiace darvi questa notizia, ma non è un cavallo.

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