Tutte le quasi ventenni+10 se la canticchiano quando qualcuno dice loro “è Natale”. Articolo 31, bei tempi. Ora l’unico articolo che mi resta in queste feste é I:
I chili.
I mal di pancia.
I pantaloni stretti.
Questa tradizione del mangiare come se non esistessero gli specchi non l’ho mai capita. Purtroppo però, gli specchi esistono. E che io mi ricordi, a me non mi hanno mai detto “sei tu la più bella del reame”…ricordo solo vagamente un “piantala con tutto quel salame”.
“dannazione, adesso posso dire addio alla mia digestione, cambio canale fatale
appare il telegiornale che, fra una guerra e l’altra, mi fa gli auguri di natale! ” (J-Ax)
Era il 1993 – non é che in sto 2016 sia cambiato molto e ciò é molto triste. Ma del resto a Natale si é tutti più buoni, mica più felici.
Sarà che ultimamente prendo più pacchi che pacchetti e la sottile linea tra questi due elementi é molto più subdola di quanto possiate pensare. E a me, che di essere più buona oggi, non me ne fotte un emerito cazzo, ‘sti pacchi mi hanno stancato.
I pacchi che ti tirano, mica i pacchetti che ti regalano.
Sono già abbastanza generosa, buona, adorabile, meravigliosa tutto l’anno, oggi siatelo voi. Date una “parvenza di efficienza” come direbbe un vero leader – che da me potete solo sentirvi dire “siete solo una conferma di deficienza”.
Chi mi conosce lo sa, auguri a Natale non ne faccio. Rispondo al massimo, giusto per cortesia. E giusto a chi mi pare, mica a tutti. Che di parole ne ho sprecate troppe e troppo spesso.
Sui propositi per il nuovo anno ci sto lavorando, ho ancora tempo.
Ora scusate, ma vado a bermi una tisana detox: dopo una mega cena alla Vigilia mi aspetta un pranzo impegnativo.
Leggins comodi e maglione largo, outfit perfetto per la panza che avanza.
Tutta sostanza.