Borly in questa settimana é grosso come un pompelmo.
Il fatto che io mi senta gonfia come una mongolfiera non é direttamente proporzionale ma un po’ di perplessità addosso me la mette.
Mentre nei primissimi mesi ciò che girava nella pancia era aria petomante, ora all’altezza ombelico mi sento una sorta di acquario gigante. Con un unicorno nuotante all’interno.
Unicorno perché fino a ieri qualcuno mi ha chiesto se sono sicura di aspettare un bambino. Sì perché tutte ti dicono che durante una gravidanza le persone intorno a te ti riempiono di attenzioni e belle parole. Dimenticandosi di aggiungere che ci sono anche un sacco di esseri parlanti strani che ti fanno le peggiori domande. Quando la gentile signora di ieri mi ha fatto questa atipica domanda, io le ho risposto che aspetto un unicorno. Non ha riso, né aggiunto altro. Il che mi basta, obiettivo raggiunto. Muta.
Borly ha le braccia molto lunghe, secondo me perché già vuole abbracciare il suo papà che é alto alto.
Io metto le mani sulla pancia quando voglio tappargli le orecchie per non fargli sentire le minchiate dei tuttologi. Colleghi maschi senza figli che ti parlano di come il feto sia un parassita che risucchia le energie della mamma, donne con figli che quando ti vedono uscire col borsone della piscina ti additano come madre irresponsabile (anche respirare troppo può essere dannoso, segnatevelo), donne senza figli che ti assicurano sia normale sentirsi gonfie, stanche, verdi, gialle e rosse e che ti preparano già al dolore delle contrazioni. Non avendo figli non capisco mai bene bene di quali contrazioni parlino, però non le contraddico, così magari si levano prima dai coglioni.
Quando sei farcita e in stato di donnaforno tutti si sentono in dovere di dirti qualcosa. Ma mica qualcosa del tipo “come sei bella oggi!” o “sei raggiante questa mattina!”
NO.
Cose del tipo:
TI SEI PROPRIO ALLARGATA.
VEDRAI LE SMAGLIATURE CHE TI USCIRANNO.
NON SAI IL PARTO CHE DOLORE.
IL MIO TRAVAGLIO è DURATO 136 ORE.
Nemmeno “Il Padrino” é durato così tanto, genia del male. E sono quasi certa che altri 5 minuti ad ascoltarti sarebbero comunque peggio di un parto. Quindi parti. Per Honolulu, per Timbuctù, per Fancù.
E ciò che più mi spiace, non é tanto che il mio culo si allarghi. Ma che la tua bocca non si stringa, fino a restare chiusa. Sì, può anche darsi che mi usciranno le smagliature, ma stai attenta che possono uscirmi anche degli insulti, perché come tu benissimo sai… i miei amici ORMONI IMPAZZITI fanno uscire parole che nemmeno la sindrome di Tourette.
Amiche normopensanti, non voglio spaventarvi, ci sono anche persone meravigliose che vi faranno tanto bene e vi proteggeranno dalle persone inutili; ma meglio siate pronte. Io mica lo ero e tuttora faccio fatica a trovare limite al peggio.
Ma abbiate sempre fede, oltre che fame – come la sottoscritta.
Una mega bracciata a rana da parte di Borly.
Blup.