Entrando nella settimana 34, Borly si rivela un melone. Chiaramente senza prosciutto crudo, al massimo un paio di fette di cotto. Vi confesserò che il salame un po’ mi manca, non quello che pensate voi, maliziosette, quello é sempre disponibile e anzi, è comprovato, che al termine della gravidanza aiuta nel caso in cui Borly non abbia voglia di uscire. Prostaglandine, nel caso, siate pronte.
Come già vi accennavo qualche settimana fa, chi sostiene che la donna in gravidanza sia più bella, mente. Unica nota positiva è che si può tirare in fuori la pancia senza sembrare una stitica da giorni e si possono salutare per sempre addominali che in realtà non ci sono mai stati, nonostante le sudate in palestra. Accingendomi al nono mese e osservando le mie compagne di percorso, il ritornello é sempre lo stesso: fiatone dopo una rampa di scale che nemmeno dopo una mezza maratona, corse al bagno a sgocciolare urina come se la vescica fosse uno scolapasta e cambio lato nel letto come una cimice a pancia in su quando prova a ribaltarsi. Per omaggiare Baglioni e complimentarmi per la sua somiglianza a Giorgio di Uomini&Donne Over ma più abbronzato, nelle gravide si accentua anche “quella camminata strana” alla pinguino a fine messa della domenica verso l’uscita della chiesa: spostando il peso un po’ sulla destra-destra, un po’ sulla sinistra-sinistra, avanti/indietro. Avanti Avanti Avanti. In sti giorni mi si sono anche gonfiate le dita delle mani, non che prima avessi dita affusolate da pianista, ma ora sembrano proprio dei mini wuberoni e devo stare attenta che il coinquilino non abbia voglia di carne alla griglia o rischio davvero grosso. Ad ogni risveglio sono tutte intorpidite e mentre tento di simulare i CIAO CON LE MANINE sento Giuliano Sangiorgi nelle orecchie che mi canta:
domani e per sempre domani,
domani e per sempre rimani,
ma ora toccami le mani,Toccami le mani,Toccami le mani,amore toccami le mani,Toccami le mani,Toccami le mani,Toccami le mani,Toccami le mani,Toccami le mani,Toccami le mani,e vai viaaaaaaaaaaaa
Tengo sotto controllo la pressione, tranquilli! Con la macchinetta a noleggio che mi risucchia la ciccia del braccio fino a farlo diventare un cotechino sottovuoto fino a farlo pulsare ho sempre sotto controllo pure le pulsazioni. Che aumentano quando osservo il coinquilino mettermi lo smalto sui piedi.
Nelle due lezioni dei corsi preparto di questa settimana abbiamo provato qualche tipo di spinta, dopo una simulazione di circa 5 minuti ero già affaticata e paonazza, questo a onor di cronaca. L’ostetrica però, ha aggiunto che ho un’ottima spinta grazie ai miei addominali. E se lo dice un’esperta di sfornate con anni di placente espulse di esperienza, io mi fido. Abbiamo poi parlato di induzione e io amante di uno chef pensavo solo a tegami e padelle piene di robbbba buona, non a caso uno dei metodi per indurre il parto é la fettuccia…cioé, avete mai provato le fettucce alla marinara? Con le vongole, gli scampi…gnammy!
S’è parlato anche di scollamento delle membrane, ma io mi sono immaginata una sorta di serpente che cambia pelle abbandonandola in giro, quindi mi ha ricordato il mio amico Piero che parte a tutto gas ogni volta che mi guardo allo specchio:
È il mio corpo che cambia nella forma e nel colore
è in trasformazione è una strana sensazione
in un bagno di sudore
È il mio corpo che cambia…e cambia…e cambia…e cambia…e cambia
Cos’è Cos’è questa sensazione?
È come un treno che mi passa dentro senza stazioneee
Ulteriore passaggio affrontato, il Cesareo che io ovviamente associo a Porto Cesareo nel Salento per rilassarmi e pensare al sole, al mare e alla sabbia nelle mutande. Tra l’altro Porto Cesareo fa parte del comune di Punta Prosciutto, quindi vedete che in realtà tutto ci riporta al melone iniziale??
Domandona del corso “ma nel caso io avessi un cesareo programmato, il travaglio posso farlo lo stesso? Perchè penso che il ciclo della gravidanza si debba concludere con un travaglio attivo” – in quell’istante ho sentito distintamente Borly partire col singhiozzo, gli sarà andato di traverso un po’ di liquido amniotico, poveretto. Cioè, carissima compagna pesante di pancia, ma leggera nella testa, sarebbe come dire “anche se ho oltrepassato il letto al buio per andare a pisciare senza urtarlo, non é che puoi tirarmi una martellata sul mignolino? Perchè penso che il giusto cerchio della vita sia prendere lo spigolo in pieno, con un cervello passivo” Io ovviamente ho adottato la mia tecnica antimimicafacciale, ovvero scarabocchiando il quaderno degli appunti evitando per 3 minuti buoni di alzare la faccia con relativo sopracciglio sinistro.
Abbiamo anche visitato le sale parto, con i lettini dove ti puoi posizionare a mantide religiosa (con relativi sacramenti all-inclusive), gli sgabelli col buco che ti fanno riaffiorare alla mente la gita in Val D’Aosta nel castello di Verrès dove il water era un buco sullo strapiombo, le liane appese al soffitto dove tu sarai Cita, perchè di Jane ti resterà ben poco dato che sono mesi che non riesci a depilarti le gambe causa pancia in lievitazione…e le vasche per il parto in acqua: delle mezze navicelle con maniglioni laterali per sparare fuori l’alieno.
Nonostante la maggior parte delle mamme fioccose riescano già a capire dai movimenti del bambino se siano mani, piedi o unghie, io purtroppo sento solo il biscione di Tremors: delle ondone sottopelle che vanno da un lato all’altro della pancia. Però non mi offendo, so che é Borly che sta nuotando con le gambe a delfino o rana…mica c’ha tempo di star lì a limarsi le unghie lui. Che poi ci siano quelle che veramente dicano “sento le sue unghie”, cioè, anche io “sento le vostre cazzate”, ma mica per questo devo dirvelo per forza.
Un saluto con dita salsicciose dalla sottoscritta.
E una sgambatina da Borly.