La Scheda del Personal

Con quello che costa labbonamentopausapranzo del mio centro wellness&fitness io mi aspetterei almeno un omaggio di benvenuto ogni volta che ci metto piede. La scelta di fare attività fisica nella pausa pranzo é dettata dal fatto che non ho altre ore nella giornata, quindi incastrando tutto a tetris, mi illudo pure di essere tonica. Ho sempre fatto i corsi d’acqua o nuoto libero, ma a sto giro ho voluto uscire dalla mia comfort zone. Si sa che alla reception delle palestre, ti proporrebbero pure un corso di squat con David Beckham in mutande di fronte a te come motivatore, ma io ho la mia receptionist preferita, la Giusy, che ti dice le cose piattepiatte come piace a me. Quando mi ha preso l’appuntamento con il personal trainer, io mi son fidata. Già alla parola PERSONAL TRAINER una si sente già sotto pressione.

Era parecchio che non entravo in una sala attrezzi, lo ammetto. Ho visto gente più in coordinato di me ad un matrimonio. Top giallo fluo, leggins neri, scarpe giallo fluo. T-shirt rosa fluo, leggins neri talmente stretti che potevo vedere il rilievo dei nei ciccioni, calzine viola e scarpe bianco ottico. Le ragazze tutte truccate e i ragazzi nemmeno sudati. Fortunatamente la mia faccia di bronzo ed espressione perennemente da “checazzotiguardi” mi hanno accompagnato anche stavolta. Con maglia della traversata di Lugano 2016 color grigio topo ormai morto e pantaloni kalenji neri quasi lunghi con possibile scorcio di peli in ricrescita. Scarpe regalate da ex atleta olimpionica a me medesima pigra fotonica. Calze credo marrone fango del mar morto.

Poi arriva lui. Alto come Brunetta. Giovane come Piero Angela. Gonfio come Stallone e con una maglietta di almeno due taglie più piccole, attillata come quando ingrassi ma ti ostini a metter le stesse magliettine che indossavi prima di straripare dal guado dei pantaloni. (Questa, Giusy me la segno). A me sti uomini gonfi metton paura, e se prendon dentro uno spigolo e mi volano via? A voi sembra che camminino un po’ a robot, ma é perché hanno i pesi nelle scarpe come dotazione di sicurezza. Così se urtano un’unghia in gel di quella col top fluo, non finiscono nello spazio.

Dopo le presentazioni di rito, tira fuori lo strumento del potere. Ciò che tutti gli uomini vorrebbero e tutte le donne sperano possa cambiar loro l’umore. Lo strumento che al solo guardarlo ci si sente già più magri, più tonici, più atletici. LA SCHEDA. Io che adoravo le schede del Sapientino Clementoni con i disegni e la penna da pigiare sui tondini, quasi mi commuovo a veder l’omino disegnato. Commozione che sparisce già alla frase “così a occhio hai il classico fisico mediterraneo.. (wow mi sta dando della Bellucci).. ben piazzata e coi fianchi larghi”. Cioè, amico: BEN PIAZZATA E COI FIANCHI LARGHI lo dici al tuo nuovo modello di auto. Cafone.

Quanto sei alta? -mah..1.67?- Pesi? – sui 70 credo- Bisogna essere precisi, vai a pesarti, la bilancia é là in fondo..- -65!-

Beh, diciamo che sei nel sovrappeso.

-Diciamo che tu sei nella merda-

Come ultimo gesto di educazione prima di farlo volare nella stratosfera, lo seguo nella sala mentre mi fa vedere tutto il CIRCUITO che dovrei fare. “Qui devi fare una serie di starter” -senza pistola?- “eh?” Nemmeno veloce di intuito. Ditemi che voi l’avete capita, vi prego.

“L’alimentazione é molto importante mi raccomando, ricordati dei 3 pasti al giorno”

Lì son preparatissima, me ne ricordo 5 sicuri.

“poi dopo l’allenamento se non hai tempo puoi comprare un secchiello di proteine in polvere, un misurino sciolto nell’acqua e sei a posto”

Ecco, io col secchiello al massimo ci faccio i castelli di sabbia con la Borly, e diciamo cheil misurino lo rimpiazzo con un panino, sempre INO però.

“Quale obiettivo hai?” -passare 45 minuti lontano dalla scrivania-

“Non di perdere almeno 5 kg?” -stai per perdere almeno 5 denti-

Scheda fatta, esercizi segnati e provati. TRX compreso. Che non é una radiografia toracica eh, ma una specie di mega fettuccia da sarta che ti costringe a stare rigida e tesa come un palo.

“dai, allora ci vediamo la settimana prossima, ricordati che al martedì non ci sono!”

-perfetto! segnare sull’agenda di andare a fare sala SOLO di martedì-

Dopo l’allenamento mi son sentita proprio come avevo sempre desiderato: sfatta come un pouf, pezzata come la mucca milka e scattante come un bradipo in letargo.

Però un muscolo che non sapevo di avere si é risvegliato: l’estensore lungo del pollice. (metto una foto del punto, anche se so conosciate benissimo la sua collocazione)

Magari un giorno, chi lo sa, si risveglieranno anche gli addominali.

Nel frattempo, il personal trainer, dopo avermi detto dei fianchi, del sovrappeso, della “ben piazzataa”… lo ricordano come un uomo simpatico.

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