“Kamenskiy (il russo che era in testa prima dell’ultimo colpo, ndr) oggi è stato il migliore e forse ha sbagliato a tirare dopo di me. Il mormorio del pubblico lo avrà disturbato… E mi dispiace anche per il mio amico Matthew Emmons, che è fortissimo ma oggi ha avuto qualche problema”.
“Da quella postazione, rinfrescato a dovere dall’aria condizionata, alto sopra Century City (non molto lontano, quel nido di vipere che era Hollywood), Kennedy Marr riusciva a vedere a est il centro di Los Angeles sobbollire nell’afa di luglio. «Sobbollire». ’rcatroia, questi americani. Viveva lí da otto anni e ancora non aveva capito che cosa volesse […]
Ci sono segnali che riconosceresti fra mille. La schiena di chi ami. Il trillo di chi speri. Il profumo di chi sai. Poi c’è l’inaspettato che ti colpisce come sabbia in faccia e ti lascia annaspante alla ricerca di una riva. Non c’è. Devi solo aspettare torni bassa la marea. Vorresti incontrare quel qualcuno famoso nei […]
Quando vedo gli atleti Veri, quelli che la giornata se la fanno in piscina o palestra, io resto ipnotizzata. Per questo adoro le Olimpiadi. Per questo mi fa schifo chi si dopa. Per questo ammiro chi lo pratica col cuore e non col portafoglio.