“E’ facile essere coraggiosi quando le paure non sono le tue.”
“Insorta. Sostantivo. Persona che agisce contro l’autorità stabilita, ma senza necessariamente ricorrere alla violenza.”
“La vita ci ferisce tutti quanti. E non c’è modo di sottrarsi ai suoi colpi. Ma ora sto imparando un’altra cosa: possiamo guarire se ci curiamo a vicenda.”
Questa è la seconda trilogia che leggo in vita mia e scusate la rima baciata, involontariamente digitata.
Cercherò di non fare troppo spoiler perchè non è mia intenzione, ma alcuni clichè mi hanno lasciato un po’ col “Te pareva” addosso.
La protagonista è ovviamente sensibile, dura, forte, debole, altruista, egoista, carina anche struccata, etc etc – e chiaramente si ritrova a stare col protagonista figo anche se neonato, coraggioso ma vulnerabile, maturo ma bambino, crudele ma pietoso, astuto ma ingenuo.
Il primo libro mi è piaciuto molto per l’idea dell’umanità diviso in fazioni così ordinate e precise, con personalità ben distinte, da pace nel mondo insomma. Poi però la realtà ha bussato alla porta e ha perso un po’ di fascino e ritmo man mano che i volumi diventavano 2 e poi 3, terzo volume che nel bene o nel male, vi lascerà con un po’ d’amaro in bocca.
Consigliato:
- a chi ama le saghe
- a chi si auspica un mondo migliore, sapendo che è solo utopia
- a chi non sa come definirsi
Sconsigliato:
- a quelli che sanno definirsi in 3 aggettivi
- agli amanti dei romanzi storici
- a chi ama i lieto-fine