«Fate i bravi». Ogni volta che Dio ripensa alla meravigliosa semplicità di quella frase, il Suo unico e originale comandamento, gli subentra in automatico un altro pensiero: quel coglione di Mosè. Che razza di arrogante testa di cazzo butta nel cesso l’unico comandamento che gli è stato dato e ne tira fuori dieci inventati di sana pianta? Mosè, ecco chi.
Ringrazio pubblicamente e virtualmente Angela Gambirasio (blog: http://ironicamentediversi.blogspot.it/) per aver pubblicato un commento su questo romanzo ed avendomi così incuriosito.
Se pensate che temi sacri, biblici, storici, etc etc non debbano essere interpretabili, non cominciate nemmeno la lettura, ne restereste sconvolti. Ho letto critiche lapidarie su questo romanzo e anzichè leggerle con mia solita oggettività (essendo semplici opinioni), mi hanno proprio fatto incazzare. Perchè credo che quando ci si concentra troppo sulla forma, si perde di vista la sostanza.
Io trovo che sia un romanzo geniale. Per il momento irripetibilmente unico nel suo genere.
Troppe parolacce, quello sì. Ma il messaggio può valere anche qualche cazzo di troppo. Mi ha fatto sorridere e mi ha commosso. Perchè se avessi Gesù tra i miei amici, vorrei che fosse proprio così.
Consigliato:
- a chi crede che Gesù sia tra noi
- ai miei amici Luca, Matteo, Giovanni Marco
- a chi capisce i messaggi
Sconsigliato:
- a chi predica bene e razzola male
- ai poveri di fede
- a chi crede che Dio ci abbia creato a sua immagine e somiglianza