Ho sempre provato un senso di compassione per la povera Darla di Beautiful.
Non perchè schiatta in uno dei 1000 modi per morire più assurdi di sempre (mentre sta cambiando una gomma si sbilancia, cade all’indietro e viene investita..non vi dico da chi, altrimenti non vorrete vedervi le 6582 puntate..)
Mi ha sempre fatto tenerezza per il nome assurdo che le hanno dato; cioè in America sarà pure trendy..stile “Donna” di Beverly Hills…ma qui? Qui equivale a metterla su un piatto d’argento.
Un “prendetemi per il culo” appiccicato dietro la schiena.
Che poi, sarò fissata con l’utilizzo delle parole giuste, ma non ho mai capito perchè dire “darla”, cioè, al massimo io lo definirei un “comodato” (io ti consegno un qualcosa per un uso specifico con l’obbligo di restituirmi il tutto a fine utilizzo).
Dare mi sembra davvero esagerato.
Fin da piccole ci insegnano a preservarla come se fosse una reliquia. Quante volte vi hanno sgridato perchè da piccine non tenevate le gambe chiuse con la gonna tutta svolazzante? Voi non lo sapete, ma il trauma inconscio vi ha portato ad utilizzare i leggins. Sì, anche quelli ridicoli a fiori che vi fanno sembrare delle ninfee informi di Monet.
Passate le gonne e gli ammonimenti di mamma “sei una signorina, tieni chiuse le gambe” si arriva agli ammonimenti dell’amica saggia (solo molti anni dopo scoprirai che mentre tu la tenevi per te, lei la dava come Gesù dava pani e pesci sulle rive delle acque di et-Tabgha) “mi raccomando, non dargliela la prima sera” (come se alla seconda cambiasse qualcosa).
Carissime Carle, essendo vostra, decidete voi! Di stronzi ne incontrerete comunque, di errori ne farete comunque, ma almeno non sarete del club “Renata , a ripensarci, quella sera l’avrei data”.
Siate felici.
Volete darla? Datela. Volete tenerla? Tenetevela.
E se non siete sicure, controllate quanti leggins avete nell’armadio.
Più ne avete, più ormai è tardi.