WIR – Colpa delle Stelle

“Cos’altro dire? è così bella. Non ti stanchi mai di guardarla. Non ti preoccupi se è più intelligente di te: lo sai che lo è. è divertente senza essere mai cattiva. Io la amo. Sono così fortunato ad amarla Van Houten. Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, vecchio mio, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire. A me piacciono le mie scelte. Spero che a lei piacciano le sue.”

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E va bene, ho pianto. In più punti. Soprattutto alla metafora della granata. Niente di più azzeccato.

E sia chiaro, non ho pianto perché si parla di malattia e di morte, ma perché come sempre, c’è di mezzo l’amore. Comodo fare i moralisti e accusare un autore di usare temi forti per attirare il pubblico. Voi che pensate non vi toccherà nulla..beh, così non é.

Ci sono diversi modi di affrontare la malattia, come ci sono diversi modi per raccontarla. Ho apprezzato molto il tipo di narrazione in questo caso.

Augustus e Hazel non sono due eroi né due paladini del cancro, sono due ragazzi: con sogni da ragazzi, speranze da adolescenti, ma una malattia che ridimensiona ogni piccola quotidianità.

Consigliato:

  • a chi conosce i lividi delle vene mancate
  • a chi sa il significato della parola “scintigrafia”
  • a chi ama senza paura

Sconsigliato:

  • agli ipocondriaci
  • a chi crede di essere immortale
  • a chi non sa distinguere un geco da una lucertola

4 pensieri riguardo “WIR – Colpa delle Stelle

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