La gravidanza con sfornata ad agosto è una gioia dietro l’altra. Tralasciamo il fatto che il 2020 abbia portato assieme a oro-incenso-mirra coi Re Magi, anche una pandemia mondiale con i ravioli cinesi. Sì, perchè le pandemie non si diffondono all’interno della razza Italariana, no. O arrivano con gli involtini primavera o coi barconi. Scientificamente provato.
Ma torniamo a noi, che tanto il virus non esiste, non c’è più, è tutto un gomblotto.
A pochi giorni dalla fantomatica dpp (che non è “dannazione porca puttana”, bensì Data Presunta Parto), oltre ad un’anguria sotto due meloni duri e retati di vene dal blu cobalto al verde vomito, oltre a due zamponi senza lenticchie che hanno una parvenza tubolare cilindrica come quelle dei cantieri dal nulla arriva lei. Un’oliva nel culo. Detta anche Oliva AscolAno per gli amici.
Non ho mai avuto il piacere in anni di vita, nemmeno con la prima gravidanza; ma da oggi in poi non userò più l’espressione “sei una spina nel fianco”, no. SeiUn’OlivaNelCulo. Perchè vi assicuro che è peggio. Chiedo venia se ho sempre minimizzato il problema quando voi amiche me ne parlavate. Io manco ho avuto il coraggio di mettermi sotto uno specchio o di aprire Google Immagini. Ho lasciato fare al mio convivente, che ormai non teme più nulla se non le ratere in giardino. Il quale all’apertura delle immagini ha esordito con un OH CRISTO, NONONO, NON HAI QUESTI MOSTRI TRA LE CHIAPPE PER ORA.
Suo tratto distintivo è la sensibilità. Da sempre.
Avere un’oliva tra le chiappe ti permette di provare la seduta da nobildonna romana. Ti sposti con molta maestria e scioltezza dalla chiappa destra alla chiappa sinistra, stando sempre un po’ in diagonale, sperando di rafforzare i quadricipiti, in realtà mandano in cancrena quel poco di nervo sciatico che ti restava. Quando poi hai la brillante idea di metter la gamba incrociata sotto l’altra puoi ufficialmente salutare i polpacci. Sensibilità persa in 3-2-1.
Ora vado di pomata, EmoFlon, non per fare pubblicità occulta, ma per complimentarmi con chi inventa i nomi dei farmaci. EmoFlon dà proprio l’idea di un’emorroide esplosa. Come Levotuss sciroppo rende perfettamente l’idea di un nonno lombardo che ti consiglia la grappa come rimedio alla tosse. Benagol troppo banale e Vagisil troppo ovvio. E lasciamo perdere Spergin. Un incrocio tra un attore porno e un personaggio dei fantastici 4.
Probabilmente ora del parto non mi passerà e oltre ad una bambina sfornerò magari un bel grappolo d’uva, in vista della vendemmia settembrina ma so di non essere sola. So che voi compagne di Martini Cocktail non mi lascerete sola e mi penserete con tanto affetto. Però, mi raccomando, non sforzatevi troppo, che sennò è un casino eh.
E dalla gravida anche oggi, è tutto.