“Giovanni che sa essere estenuante, logorante, che ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle. E se è inverno e non lo trova, porta loro foglie secche.”
Quando si parla di persone affette da sindrome di down li si chiama “diversi” – a me non è una parola che fa impazzire – preferisco “fuori dall’ordinario”. Ma lemmi a parte, a me urta quando li si descrive con pietà. Perchè che vi piaccia o meno, hanno solo un cromosoma di differente da voi.
Mi piace questo romanzo perchè racconta di Giovanni con gli occhi di Giacomo, non di Giovanni con gli occhi di un dottore. Parla di dinosauri, pranzi, parco, insomma – elementi della vita quotidiana.
Non cade mai nel patetico e mai nello stucchevole.
E se non lo avete ancora fatto – guardatevi il video su youtube – “The simple Interview”, è proprio Gio 🙂
Consigliato:
- a chi non ha mai abbandonato del tutto i dinosauri
- a chi crede che comunque vada, ne valga la pena
- a chi sa che la diversità arricchisce
Sconsigliato:
- a quelli che quando sentono gridare, fanno finta di niente
- a chi pensa che il bullismo sia sopravvalutato
- ai codardi