Lo so lo so lo so, sono in ritardo maledizione!
Ma anche se oggi sono tutti concentrati sul naufragar della coppia con più figli che milioni di dollari (il Brad e la Angy), io devo fare un salto indietro per parlar sempre d’amor.
Quell’amor che move il sole e l’altre stelle.
Io ho guardato sia le Olimpiadi che le Paralimpiadi, perché per me un atleta é tale con gambe o senza, ciò che conta é il cuore. Ed é inutile che storcete i vostri nasi stizzosi, il cuore non ce l’hanno mica tutti. Il mio ad esempio é immenso ma non é adatto per la corsa, perché galleggia come un materassino.
Io non so andare in bicicletta con una mano sola e c’è chi tira con l’arco con i piedi. Io non so stare in equilibrio da ferma sulla Balance Board della Wii e c’è chi si alza la pallina da ping pong con i piedi e tiene la racchetta con la bocca, schiaccia pure e sono sicura mi darebbe merda.Ci sono calciatori ciechi che scartano gli avversari come nulla fosse e io da vedente, ad occhi chiusi, farei fatica a scartare pure una caramella in mano.
Poi tutto ad un tratto arriva lui: quel groppone alla gola, quelle farfalle nella pancia, quel sorriso da beota senza motivo, quel “ma cosa sta succedendo” che non fai in tempo a chiederti perché ti ha già travolto come un gavettone fatto dall’amica stronza che nel mentre ti fa un video con l’Iphone.
L’amor.
Non quello da tre metri sopra il cielo, ma quello da 60 cm da terra.
Perché Jamey é su una sedia a rotelle e ha appena battuto la Cina con le sue compagne della squadra di basket. Lei il cielo ha rischiato di vederlo da vicino a 14 anni, in un gravissimo incidente stradale. Lei sudata e affaticata ha appena vinto un partitone e suo marito, mezzo uomo mezzo transformer entra in campo e se la limona tutta. E io non vedo più una donna in carrozzina o un uomo con le protesi. Io vedo quell’incrociarsi di braccia e non capisco dove comincia uno e dove finisce l’altro.
E mi perdo anch’io.
Io che quando sono sudaticcia dopo 5 minuti al sole, scanso pure la bottiglietta d’acqua talmente mi infastidisco. Io che in estate la do solo con climatizzatore acceso. (In caso di assenza di tale servizio al massimo la posso promettere)
Non siate seguaci della d’Urso a voler scovare sempre la tragicità dell’apparenza e la morbosità della menomazione, ciò che sembra strano a voi per molti altri é la quotidianità. La vita di ogni giorno. E credo che gli atleti paralimpici e le persone comuni le sfide quotidiane le affrontino con molta più pazienza di noi. Un esempio banalissimo? Quando arrivo al lavoro e vedo le auto posteggiate ACDC (=AllaCazzoDiCane) smadonno in più lingue, ma posso comunque scegliere di cercare altrove un posteggio (dopo aver lanciato il malocchio al posteggiatore incapace). I posti per disabili, invece, sono designati appositamente in posizioni strategiche. Ma se un altro posteggiatore incapace si piazza sulla riga gialla come se fosse un funambolo, potrebbe creare un forte disagio a qualcuno che ha bisogno di aprire l’intera portiera per scendere, non vi pare?
Non guardate sempre il mondo solo dal vostro punto di vista.
Che nella maggior parte dei casi, mi duole darvi questo colpo, é un punto di vista insulso.
E sentite a mmme: praticate un po’ di sport, limonate di più e magari nel frattempo, esercitatevi coi posteggi.