“Ma Pietro non sapeva cosa fosse l’Apocalisse. -é quando muioiono tutti perché Dio ha detto stop. Vi ho dato un gioco e voi lo avete rotto.Vi ho dato un pianeta bellissimo e voi l’avete ridotto una merda.-“
Dal punto di vista alimentare, mi sento pronta ad un’eventuale fine del mondo. Per almeno un paio d’anni diciamo. Grazie alla mia dispensa da “Tutti pazzi per la spesa”. Arrivasse però la Rossa, col mio sistema immunitario pari a quello di una sedia, di sicuro sarei la prima a beccarmela e ciaociao dispensa. Saccheggiata dai vicini tanto simpatici.
In Sicilia non ci sono mai stata, ma più vedo le foto delle amiche sui social e più leggo dei suoi panorami e colori, più sale di posizione nella classifica dei posti da visitare.
Questo romanzo mette angoscia, come e forse di più rispetto a “La Strada” di McCarthy. Ammaniti non ha veli, ti sbatte in faccia le cose come una folata di vento gelido. Puoi ripararti con una sciarpa, ma il freddo ormai é già entrato.
“Non importa”, così termina la storia. A me ha sempre importato, ma io non mi chiamo Anna.
Consigliato:
- a chi é pronto all’Apocalisse
- a chi crede che il Pianeta si sia un po’ rotto i coglioni di noi “umani”
- a chi continua ad andare, nonostante tutto
Sconsigliato:
- ai passivi
- a chi fa la spesa ogni giorno
- a chi affamato, non divide il suo pasto con un altro essere vivente