Borly – settimana 25

25 é il mio numero preferito. Ci sono nata e a Natale compio mezzo anno esatto. E 30 anni e mezzo è una data importante, si sa. Perché la consapevolezza che i ragazzini possano darti del “lei” ti si piazza davanti come una transenna ad un concerto. Concerto di Bach o Mozart.

Borly in questa settimana é una zucchina invernale. Ovvio, tra l’altro, essendo a dicembre.

Tra i nuovi sintomi c’è anche l’insofferenza verso la maggior parte del genere umano. Ah no, quello c’era già, scusate. Parlando con serietà e coscienza, c’è il fatto che il tuo corpo ti parla e ti dice “fermati” quando stai esagerando. Ascoltatelo, donne. Tranne nel caso in cui siate davanti ad una mega pizza. Lì, esagerate pure. Perchè per quanto diverse persone intorno a voi vi vedranno sempre stoiche e resistenti agli urti, ora é diverso. Avete due cuori. E in alcuni casi, anche due palle davvero.

Borly continua a nuotare e pesa sempre di più, anche la sottoscritta (pesa sempre di più) e il dottore con un’eleganza eterea mi ha gentilmente invitato a non sfondarmi durante il periodo natalizio. Il che, tecnicamente, va dal 24 al 26, quindi per 3 giorni ce la posso fare.

Nell’approcciarsi al mondo delle gravide, si viene a contatto con un nuovo gergo specifico del quale una donna comune non farcita ignora completamente l’esistenza. E ve lo dice una che a 15 anni aveva come sogno quello di leggere e imparare tutto il dizionario della lingua italiana. Sogno non ancora abbandonato tra l’altro.

Ieri, ad esempio, ho imparato cos’è il DUDU. Fino a prima che me lo spiegassero, per me era soltanto il pezzo di una canzone “trottolino amoroso DUDUdadada“. Chiaramente la commessa della Prenatal che me l’ha esplicato mi ha guardato come se IO fossi l’aliena. Per chi non lo sapesse, il DUDU è quella specie di oggetto mitologico con la testa di pupazzo e il corpo da gonna che serve per essere impregnato del proprio odore per poi metterlo col pupo appena nato. Detto così non é molto poetico, ma cercate di coglierne il senso. Cioè, ve lo sta cercando di spiegare una che l’ha ricevuto da una sua collega e non sapendo a cosa servisse, l’ha appeso alla maniglia della porta della camera come una sorta di acchiappasogni. Abbiate pietà.

Il concetto di ovetto non mi é ancora chiarissimo, per me resta ancora quello Kinder la prima immagine. Per non parlare di quando mi dicono “io ho la next to me”… a me vien solo da rispondere “io invece non ho visto l’ultima stagione di America’s next top model”, però taccio perché quantomeno capisco si tratta di due robe diverse.

Tra le osservazioni più gettonate della settimana spicca la seguente:

“Ma visto che non vuoi sapere il sesso, di sicuro LO SENTI cos’é! Come fai a non sentirlo, io l’ho capito subito!”

Io sento che nuota. Sento che fa le virate quando arriva alla fine della vascautero. E sento che si tuffa quando mangio la pasta. E fa le bolle quando il suo papà appoggia l’orecchio sul bordo.

Ma no, non sento se ha un pisello o la patata. Proprio no. Nonostante il suo papà sia un contadino provetto. A me fa piacere che tutte intorno a me l’abbiano capito subito, mi farebbe anche piacere si levassero dalle palle, soprattutto le patate. Perché i piselli per la maggior parte tacciono. O al massimo osservano le rotondità in crescita come una sorta di sistema solare con diversi pianeti orbitanti. Per me Borly sarà Borly finché nascerà e non escludo che Borly resterà il suo soprannome anche dopo.

Anche il fatto che io non abbia ancora realizzato un monolocale per la creatura con tutti mobili e accessori annessi fa di me una madre snaturata. (e non sapete che manco ho preparato uno straccio di borsa per l’ospedale). Madre degenere. Però da persona responsabile quale sono, ho cominciato a parlare con Bacco di Borly. Bacco é il mio gatto psicopatico e lui sì che ha bisogno di essere preparato. Ha già capito che qualcosa cambierà dall’arrivo dell’asciugatrice. Già la lavatrice lo infastidiva, ora é palesemente contrariato e me lo dimostra lanciando sassolini di lettiera in giro come fossero coriandoli a Carnevale.

Il coinquilino, invece, nonostante i suoi silenzi e la sua stitichezza in fatto di emozioni palesate, ogni tanto ha degli sprizzi di curiosità “chissà se sarà insopportabile e rompiballe come te “. Questo, che ci crediate o no, é amore.

Virata da parte di borly a tutti.

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